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Ma voi lo sapevate che in italiano antico birra si diceva cervogia? First reaction, shock! Cioè, mi sembra una di quelle nozioni da sapere assolutamente. Mi immagino che sarebbe divertentissimo entrare in un pub e ordinare ‘una cervogia e una porzione di patatine’, guardando negli occhi il cameriere per osservarne lo sbigottimento.
Il poeta quattrocentesco Luigi Pulci nella sua opera più nota ‘Morgante’ fa trovare a uno dei suoi personaggi tre pani e un barilotto di strana cervogia. Non so come mai il Pulci abbia inserito la bevanda in un poema cavalleresco, anche se si tratta di un’opera che effettivamente fa la linguaccia all’epica francese. Probabilmente, anche il poeta si era dato all’alcol.
...e credo alcuna volta anche nel burro, nella cervogia e, quando io n’ho, nel mosto... — LUIGI PULCI
Ad ogni modo, una differenza tra birra e cervogia pare esserci. Sembra che la cervogia sia priva dell’aggiunta del luppolo, che conferisce alla birra il sapore che tutti noi conosciamo. Inoltre, il luppolo è ricco di flavonoidi che proteggono i vasi sanguigni, mantengono sano il fegato, proteggono dagli ultravioletti, rinforzano il sistema immunitario, mantengono una buona forma fisica, prevengono patologie cardiovascolari e neoplastiche. La cervogia non sfigura, però. Infatti, i cereali fermentati contengono vitamine, amminoacidi e sali minerali.
Insomma, che dir si voglia, birra o cervogia, l’importante è che si beva a base di malto d’orzo. Moderatamente, si intende, a meno che non vogliate incorrere nel rischio di ingerire alti livelli di fitoestrogeni, che secondo alcuni svilupperebbe il seno anche negli uomini. Ma non è stato dimostrato.
di A. Grippo
Molto interessante, complimenti!!